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Proposte didattiche

 Nel 2025, la Cooperativa propone un’iniziativa didattica rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il progetto permetterà ai partecipanti di fare un’esperienza di manipolazione della ceramica immersi nella natura dell’Oasi La Rizza.


 La proposta è flessibile e adattabile alle esigenze delle diverse realtà scolastiche. Per ulteriori dettagli, è disponibile un PDF scaricabile intitolato "Ceramiche a Sorpresa".

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Blog Cooperativa sociale Arcobaleno

Autore: Cooperativa sociale Arcobaleno 23 dicembre 2024
Per fare l’intervista alle mosaiciste rivolgiti a Patrizia”, mi dice Marina con fare sbrigativo. Incamminandomi verso il Settore Mosaici, la scorgo da lontano: indossa un grembiule bianco sul quale è ricamato il suo nome. Mi siedo di fronte a alla sua esile figura mentre è intenta ad incollare piccole tessere di ceramica su un enorme pannello in legno. Il mosaico che sta ultimando rappresenta un grande e ramificato albero, alla cui base vi è una scritta che ricorda la compianta ex direttrice Mariangela. Sta venendo bene. Le faccio i complimenti, sinceri. Mi ringrazia timidamente. Poi le pongo la prima domanda. Cesare: “Patrizia, ti informo che sono completamente a digiuno sull’Arte del Mosaico: quali sono le operazioni che svolgi? E come le metti in pratica?” Patrizia: “Dunque... Prima di tutto si esegue, a matita, una “traccia” sul supporto”. C: “Per “traccia” intendi il disegno schematico sul quale andranno attaccate le piccole sezioni di terracotta?” P: “Proprio così. Dopodiché, con un pennello, segno la forma delle tessere sulla piastrella, e poi con le pinze taglio i quadrelli in piccole porzioni di diverse misure. Prima di incollarle sul disegno le rendo lisce con la carta abrasiva; quando ho terminato questa operazione applico lo stucco, essenziale per fissare e unire i tasselli. E il mosaico è fatto!” C: “Molto interessante. Ma dimmi, da dove provengono le piastrelle colorate da cui ricavi le tessere?” P: “Le realizziamo noi mosaicisti con il tutoraggio dell’operatrice Monia. Noi, attraverso degli stampi, gli diamo la forma e lo spessore adeguato; dopo una prima cottura le coloriamo e le immergiamo nella “cristallina”. Le mattonelle vanno poi nuovamente nel forno, e una volta essiccate sono pronte per essere sezionate in piccole tessere”. C: “Patrizia, vuoi provare a descrivere con tre parole ciò che provi mentre operi al mosaico?” P: “Sì... Soddisfazione, gratificazione, serenità”.
Autore: Cooperativa sociale Arcobaleno 23 dicembre 2024
Michele, cinquantasettenne pittore di Pieve di Cento, presta il suo servizio in Coop Arcobaleno dal 2012.  Questo straordinario artista autodidatta realizza, con un meraviglioso stile informale, dipinti su legno molto graditi, sia dai membri della nostra comunità, sia dai suoi compaesani. Non si può non sottolineare che questo suo evidente successo di pubblico e di critica ha permesso a Michele di essere considerato, unanimemente, come grande Maestro dell’Art Brut. Significativi sono i sentimenti che emergono dall’animo di Taddia per giustificare i mirabolanti, vivi, pirotecnici colori che esaltano le sue tavole: Michele parla di Felicità, Gioia di produrre, Ambizione di essere importante, Necessità di esprimere le sue emozioni; ma non solo; in una sua rivelatrice metafora egli mostra al mondo la forza motrice che lo spinge a creare: “Quando dipingo” egli dice, “mi sento come una bolla d’acqua che sale in superficie ed esplode”. E’ vero; chi ha avuto il piacere di ammirare le sue raffigurazioni, non può non notare questa deflagrante onda energetica, la quale, con la sua straordinaria forza, esonda al di fuori dai limiti fisici del quadro, trasmettendo una commuovente voglia di vivere. All'interno della Cooperativa, le sue forme rotonde, la sua simpatia e le sue indiscusse doti canore, non rimangono anonime. Oltre a ciò, Taddia si distingue per una forte propensione alla socializzazione: gli operatori Giorgio e Monia, ma anche i colleghi Angela e Cesare, trovano in lui un sincero e affettuoso punto di riferimento, per dialogare sì di arte e cultura, ma anche per ricevere solidarietà e amicizia, valori portanti della sua indole gentile. In conclusione, Michele, confessa le sue ambizioni, i suoi sogni: “Voglio dire qualcosa attraverso la mia pittura; voglio dipingere la Natura, il Mondo”, rivela sicuro di sé. Malinconico è invece il suo dichiarato desiderio di avere una compagna per vincere la solitudine. Il redattore di questo articolo che l'ha conosciuto personalmente, non può che dirgli questo: “Sei una persona speciale caro amico; la tua anima candida di sicuro farà breccia prima o poi nel cuore di una donna. Auguri Michele!”
Autore: Cooperativa sociale Arcobaleno 23 dicembre 2024
Dario, artista cinquantacinquenne sardo, approda alla Cooperativa Arcobaleno dieci anni fa. Subito si distingue per la sua poliedricità, manifestata, con inventiva e grazia, nei suoi originali dipinti, nelle sue celebri sculture e nelle esclusive e complesse ceramiche in terracotta. La scultura fu il primo amore di Dario. Dalle sue realizzazioni, operate con pietra di mare e argilla, si possono scorgere visi e figure umane, che, emersi dal nulla, sono intenti a gridare l’appartenenza al gioioso, ricorrente e articolato mondo dei sogni di Sedda. Come premio alla sua visionaria creatività, il Museo della Civiltà del Mare ha scelto di esporre alcuni di questi suoi unici manufatti, prestigioso evento, che denota l’alta caratura dell’artista sassarese. La conclamata inventiva di Dario traspare inoltre dai suoi onirici oli su carta. Essi, apprezzati da innumerevoli appassionati, sono un orgasmo futuristico di colori e geometrie curve, dove, la precisione e l’armonia della luce, non possono non incantare lo strabiliato osservatore. E’ nella ceramica tuttavia che Dario eccelle in maestria. Le sue pregevoli opere in terracotta, infatti, sono straordinari vasi dalla curiosa forma tronco-piramidale, decorati con un pullulare di numeri e lettere provenienti da remoti alfabeti: l’arabo per esempio, ma anche il fenicio, il corinzio, il punico, senza dimenticare il burundi e l’indi. L'autore di questo testo, ammirato da cotanta sensibilità, ha posto al Creativo isolano una conclusiva domanda. Questa ha generato un’originale risposta totalmente condivisibile. Ascoltiamola! Cesare: “Dario, ti ho sentito spesso citare la “teoria dei vasi comunicanti” applicata alle tue ceramiche. Potresti chiarire meglio il tuo pensiero?” Dario: “Guarda… i miei vasi in terracotta è come se “parlassero”. Essi “comunicano” con le decorate anfore della cultura mediterranea, con il vasellame prodotto dagli antichi maestri africani, e con le stimolanti porcellane del medioevo giapponese. Le opere che produco oggi, in sostanza, non sono altro che l’espressione del continuo “dialogo” tra l’arte moderna e quella antica, sì, di tutto il mondo
Autore: Cooperativa sociale Arcobaleno 23 dicembre 2024
Scoprendo le attività di Arcobaleno attraverso i suoi protagonista. La protagonista di questa intervista è: Daniela.
manufatti
Autore: Cooperativa sociale Arcobaleno 23 dicembre 2024
Scoprendo le attività di Arcobaleno attraverso i suoi protagonista. La protagonista di questa intervista è: Antonella.
restauro
Autore: Cooperativa sociale Arcobaleno 23 dicembre 2024
Scoprendo le attività di Arcobaleno attraverso i suoi protagonista. La protagonista di questa intervista è: Angela.
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